Scegli la tua via

Camminavano in riva al mare in cerca di una brezza fresca, discutendo degli Dei e di quanto questi intervenissero nelle loro vite. Le luci del castrum erano barlumi alle loro spalle, le cicale fra i cespugli frinivano così forte da sovrastare il placido gorgogliare dell’oceano.

«Dovresti avere fiducia negli Dei» disse Velka, laconica. Metteva un piede davanti all’altro, lasciando orme sul bagnasciuga che sparivano nella risacca. «Anche nei momenti in cui la vita ti sembra avversa.» Continuò a camminare a testa bassa, triste, come se seguisse una pista che soltanto lei riusciva a percepire.

«Non credo che gli Dei abbiano un piano per ognuno di noi» replicò Ploutarchos, puntellando il bastone sulla sabbia. Era una figura cenciosa che superava di un buon palmo in altezza la ragazza etrusca. «Il mondo è fatto dagli uomini, siamo vite parallele che si incrociano e si intrecciano.»

Velka fece una smorfia, i suoi occhi si inumidirono e lei fece di tutto per nasconderlo.

«Gli uomini deludono.»

Ploutarchos si fermò e fece un sospiro. Il mare splendeva di riflessi turchini, qua e là sul fondale si muovevano ombre sinuose. Anche gli Dei deludono, pensò fra sé, ricordando un tempo non troppo lontano in cui anche lui era come Velka.

«Scegli la tua via e abbi il coraggio di seguirla fino in fondo: sono gli uomini a fare il mondo.»

Velka aveva proseguito oltre fingendo di non sentire, le mani strette sulle spalle gracili, la massa di capelli castani che ondeggiavano nella brezza notturna.


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